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17 de September del 2016 a las 10:35 -
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El fraybentino la rompe en el Calcio

Maestro: Torreira es uruguayo!
El fraybentino la rompe en el Calcio

Lucas Torreira está generando decenas de artículos periodisticos en los principales diarios de Italia. Es el jugador más raspador, el que mas pelotas ha recueprado, el que rinde más en relación a costo-beneficio y tiene encantado a su técnico, que trajo a un jugador de 10 millones de euros para el puesto, pero desde que entró Torreira no lo sacó más. "Tiene la picardía del futbol sudamericano, no solo marca bien, sino que además la entrega en forma correcta. Marca, juega y hace jugar" dice el DT de la Sampdoria. En tan solo 3 semanas enfrentó como titular al Barcelona, a la Roma, y ayer ni más ni menos que al Milán. Fue uno de los mejores jugadores de la cancha, se comió el medio del Milán y la hinchada coreó su nombre... ¿Tabárez lo estará observando como recambio futuro de Egidio Arévalo Ríos?

A continuación reproducimos uno de los tantos artículos sobre el fraybentino que nos enorgullece por su entrega, por su humildad, por su fútbol y por el ejemplo que representa para los gurises de su pueblo y de su querido barrio Unión.  Los italianos cuentan que en su primera temporada en serie A está riendiendo mejor que futbolistas que fueron adquiridos por 20 millones de euros. Lucas cuenta que su padre Ricardo, el relator de radio Visión, fue su mentor y su primer entrenador. Acá, su familia todavía no puede despertar del sueño en el que los ha metido Luquita como le llaman en el barrio.

Torreira (167 centimetri), il piccolo grande affare blucerchiato

Genova - Ci sono due giocatori della Samp in cima a due classifiche: Emiliano Viviano è il portiere con la media voto più alta (6,85 insieme a Donnarumma del Milan, i due tra l’altro si sfidano venerdì al Ferraris); ma soprattutto Lucas Torreira è in cima a quella dei “recuperatori” di palla a parimerito con Ghoulam del Napoli. Entrambi sono a quota 16, alle loro spalle (nelle prime 10 posizioni) il laziale Biglia, l’atalantino Toloi, Acerbi del Sassuolo, Lemina della Juve, Molinaro del Torino, Masiello dell’Atalanta, Alex Sandro della Juve e Kucka del Milan.

I vari Kondogbia, De Vrij, Medel, Strootman, De Rossi, Khedira e c. - tutta gente strapagata per fare sostanzialmente lo stesso mestiere - viaggia su numeri inferiori o molto inferiori. Quindi la domanda è spontanea: preferireste essere il club che ha speso 36 milioni per il francese Kondogbia o 1,8 per l’uruguayano Torreira? Se non siete convinti sappiate che “Kondo” guadagna tra l’altro quasi 4 milioni netti a stagione contro i 200 mila di Torreira.

I casi insomma sono due: o gli stipendi vengono proporzionati all’altezza - visto che l’interista è 1,90 e Torreira appena 1,67 - oppure a Milano hanno preso un vero granchio e a Genova fatto un colpaccio. C’è da dire che il Pescara che ha ceduto al Doria Torreira forse oggi si mangia le mani per aver ceduto alle lusinghe del ds Carlo Osti. Il ds l’anno scorso visionò più volte il “medianino” in B e si convinse dopo un Bologna-Pescara.

«Vedendolo forte ma piccolino chiesi un parere a Oddo, che conosco bene perché l’ho avuto a Lecce - racconta oggi Osti - dalla risposta capii che potevamo stare tranquilli: stravedeva per lui, mi disse che il fisico non corrispondeva al carattere e alla qualità».

Non mentiva, l’attuale tecnico abruzzese. E’ stato tra l’altro proprio Oddo ad avere l’intuizione decisiva di trasformare Torreira da attaccante/trequartista, come giocava nelle giovanili del Pescara, in mediano interditore. Un cambio decisivo perché così, con la sua grinta unita a buona tecnica, riesce sia a sradicare palla sia a palleggiare e far ripartire. E’ così che è diventato l’attuale leader dei mediani di A e secondo gli osservatori di mercato «il miglior colpo stagionale nel rapporto prezzo-rendimento».

Lui, Lucas, 20 anni, originario di Fray Bentos (la stessa cittadina da cui proviene Gaston Ramirez, ex Bologna oggi al Middlesbrough), vive questo momento senza montarsi la testa. Poche parole, rari sorrisi, discreto uso dei Social. E’ ancora single, tra pochi giorni arriverà sua mamma, con il papà è in collegamento continuo su Skype perché suo “mentore” e suo primo allenatore. «Per me il difficile è contenere le emozioni in campo - dice - i complimenti fanno piacere ma devo crescere ancora tanto...».

Giampaolo finora ha sempre puntato su di lui e forse lo farà anche contro il Milan sera nonostante Cigarini, comprato per fare il titolare, scalpiti. Di certo prove di maturità come quella dell’Olimpico rendono la sua nomination quasi inattaccabile. A Roma, appunto, Torreira ha vinto ai punti con un certo De Rossi che ha battuto il piccolo doriano solo in un dato, il numero dei falli commessi. In tutti gli altri - palle recuperate, toccate, passaggi e km percorsi - hanno fatto uguale o meglio Lucas.

Come si fa a togliere uno così dall’undici? Tra l’altro Giampaolo stravede per lui, dice che la sua forza è «l’intelligenza del calcio di strada del Sudamerica...». Se chiedi a lui a chi si ispira, invece, ti risponde «Verratti, perché non mi parlavano d’altro a Pescara...». Mentre per i suoi connazionali è il nuovo Gargano. Per la cronaca alla Samp lo ha svezzato, compagno di stanza in ritiro, Barreto. Che fece lo stesso lavoro a Palermo con un certo Paulo Dybala, poi esploso forse anche grazie ai suoi insegnamenti. Vi bastano come analogie?



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